Linfa

PLANTAE

Corso Lodi 56

Focus Milano Sud

Plantae. È il termine latino che Carlotta Valdinoci prende in prestito per titolare la mostra che si tiene presso la casa studio e associazione No Name Space. L’appartamento, è piccolo ed accogliente. Si entra come imbucati ad una festa a quella che si rivela essere un curiosa esposizione d’arte. Le creazioni di tre artisti (Carlotta Valdinoci, Giulia Tosi e Valentina Valdinoci) invitati dalla proprietaria nel proprio salotto gremito, appaiono inseriti come complementi d’arredo. Una musica frenetica si contrappone ad uno spettacolo lento e rilassante.

Collages, ricami, video e fotografie sono il mezzo attraverso il quale le artiste proiettano una personale interpretazione del loro immaginario.

La flora diviene il simbolo dell’uomo. La linfa come sangue le anima. Rappresentazione della vita, della forza e dello slancio vitale “capace di sopravvivere anche in assenza di ossigeno, luce e acqua”. Come nel test di Karl Koch, le piante divengono una proiezione inconscia delle tre artiste che lo raccontano permettendoci una visione complessiva della loro personalità. Il loro stato d’animo, “il loro pensiero, i loro rapporti umani, le loro tendenze, desideri (consapevoli e inconsci) e i conflitti più intimi e profondi”. Rappresentazione dell’io, delle aspirazioni, dell’immaginazione, della spiritualità, dell’istinto e della sessualità.

È con queste premesse che vediamo, nei sette collages selezionati da Carlotta Valdinoci, prendere vita piante. Rianimando, fotografie, ritagli di giornale o di riviste i  tronchi, a volte divengono inconsciamente gambe di donna come nella rappresentazione degli antichi miti greci. Lo stesso avviene con l’assemblaggio di fotogrammi dal video proiettato da Giulia Tosi che unisce scatti isolati del suo immaginario floreale.

Ultima sorpresa, che ci viene presentato come recente invito alla mostra è la creazione fotografica, “Eternal Sleep” realizzata da Valentina Valdinoci. Nove scatti fotografici illustrano muschi e licheni nati e cresciuti dalle pietre del cimitero monumentale di Milano. Dalla pace eterna torna la vita in un ciclo dove tutto si rinnova, nulla si crea, si distrugge ma si trasforma.

Mauro Casagrande