IL FESTIVAL DELLE MOSTRE
NEGLI STUDI DEGLI ARTISTI

14/18 Marzo 2017 - Milano

Working on #4: Urbanspace Garden

Il progetto Working On è ormai giunto al quarto episodio che per Studi Festival inaugura URBANSPACE GARDEN, in cui cinque artisti molto diversi fra loro per generazione, approccio e linguaggio sviluppano il tema che indaga la relazione fra spazio urbano e giardino. Gli artisti coinvolti sono Vincenzo Castella, Daniele Marzorati, Giulia Pellegrini, Lorenzo Morri, Marco Trinca Colonel.

All’interno della casa/studio di Daniele Marzorati non c’è ad accogliermi una vera e propria esibizione. Nella piccola stanza centrale trovo una parete trasformata in un enorme piattaforma di lavoro su cui pensieri, immagini, discussioni hanno già preso vita. Al centro della stanza invece un tavolo sul quale si trovano ritagli di fotografie digitali, piccoli dipinti e altre bellissime fotografie analogiche incorniciate. Le immagini e le parole che mi circondano mi suggeriscono un mondo naturale, dove la vegetazione è protagonista.

Il giardino viene visto dagli artisti come uno spazio gerarchico, che riesce a sintetizzare realtà geometriche e forme naturali quindi un luogo con regole precise che possono essere facilmente paragonate a quelle di uno spazio urbano. Un organizzazione che può creare un conflitto tra naturale e artificiale ma che, allo stesso tempo, può avvicinarsi fino a confondersi.

I lavori esposti vanno a creare  una superficie di attrito che genera un conflitto necessario per comprendere la situazione che gira attorno a urbanismo e naturale. Cosa c’è dietro l’idea di giardino oggi? O dietro la santificazione del verde tipica della nostra epoca?

L’idea è quella di far entrare nel vivo dei materiali e delle argomentazioni trattate il pubblico senza però costruirne attorno una mostra reale.  La fluidità con la quale è possibile fruire le opere trasforma la nozione comune di mostra o esibizione, Working on #4 ci mostra dunque il pensiero e il processo antecedente ad un’esibizione senza però assicurarci che  questa venga poi realizzata.

Milena Zanetti

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