Black Magic, sperimentazioni in camera oscura

Black Magic

Lo Spazio

Tutto inizia dalla costruzione di una minuscola camera oscura che installano Riccardo Giancola e il fratello Edoardo all’interno del loro personale studio. Le ragazze di Punto, Elisa Lemmo e Giorgia Quadri, partono da questa novità che il loro amico Riccardo suggerisce. Invitano così  quattro artisti, Riccardo Giancola, Stefano Ceccatiello, Filippo  Falaguasta, e Yimei Zhang, ad utilizzare e sperimentare vecchie tecniche di stampa fotografica.  La sfida è quella di utilizzare un materiale molto difficile e delicato come la gelatina al bromuro d’argento.

Artisti che provengono da formazioni e contesti differenti che per la prima volta entrano in contatto con questa nuova materia. Un processo per tentativi che ha costretto gli artisti a reinventarsi e a scoprire nuove tecniche.

Filippo Falaguasta ci espone una cartina del ’61 di uno zuccherificio di Piacenza dove, in quegli anni, l’artista lavorava. L’artista crea, come lui le chiama, delle “modifiche artistiche” utilizzando la gelatina come materia pittorica con la quale interviene direttamente sulla cartina.

Yimei Zhang invece non è nuova alla tecnica della fotografia e si cimenta nella sperimentazione. Piccole tazzine in ceramica cinese contengono, sul fondo, delle fotografie in miniature scattate dall’artista precedentemente. Un lavoro che è costato parecchio tempo e parecchi tentativi.

Stefano Ceccatiello si approcia con il tessuto Jeans sul quale imprime una figura stilizzata di una bocca, una sorta di tatuaggio su tessuto; Riccardo Giancola è invece riuscito a stampare su di una corda piccolissimi nodi da legno.

Il display sul quale sono poste tutte le opere è stato realizzato appositamente da studio ZarCola che ha pensato una struttura leggera, effimera e temporanea. Un sistema modulare in legno che aggiunge senso alla narrazione espositiva che si appropria del luogo senza però appesantirlo.

Milena Zanetti