IL FESTIVAL DELLE MOSTRE
NEGLI STUDI DEGLI ARTISTI

14/18 Marzo 2017 - Milano

Anche gli avvocati sognano

Dopo giorni di inciampi in attrezzi da lavoro, nasi nelle librerie altrui, chiacchierate allegre sulle soglie degli studi e birrette stappate coi denti, è il momento di risistemarsi la giacchetta per la visita allo Studio Legale NCTM, che ospita questo venerdì sera Emilio Fantin, invitato da Gabi Scardi a presentare il suo libro Comune a tutti è sognare.

È dagli anni ’90 che Emilio ragiona intorno al tema del sogno, campo al quale attingere per scoprire forme di coabitazione e condivisione tra gli individui, e schemi di interpretazione del rapporto uomo-mondo e uomo-uomo alterativi a quelli lineari, dove un soggetto si contrappone a un oggetto o a un altro soggetto. Fantin rifugge dalla lettura psicanalitica del sogno, che rafforza l’idea di una soggettività unica e ben definita, e coglie invece il portato destrutturante delle immagini oniriche.

Su questo interesse, negli anni, ha costruito decine e decine di laboratori, in cui il processo creativo e produttivo asserente all’arte si fonde con un approccio teoretico, e quindi con la disanima di testi letterari, filosofici e scientifici, e – naturalmente – la pratica della narrazione del sé e dei propri sogni. Il risultato di questi laboratori è la costruzione di un Altro comune, un sogno corale le cui tracce restano, oltre che nella memoria dei partecipanti, anche nelle pagine del libro presentato a NCTM.

Per l’occasione Fantin porta inoltre alla vista del pubblico una serie di fotografie pensate, costruite, realizzate e stampate durante uno di questi laboratori. Stampate in piccolo formato, queste sono disposte una accanto all’altra, a formare una lunga striscia che percorre tutto il muro di una delle sale riunione dello studio, la quale – illuminata di una luce soffusa – ritrova un tono più accogliente di quanto immagino non debba avere solitamente. Le immagini sono appunto tracce dei sogni delle persone con cui Emilio ha svolto le sue attività, ricostruzioni di elementi salvati dall’oblio cui spesso la memoria destina la sua attività notturna.

E il pubblico di addetti ai lavori che sta popolando gli studi durante questa settimana di festival si confonde in un’occasione più unica che rara con quello formato dalla clientela dello studio legale, forse meno avvezzo ai linguaggi dell’arte contemporanea, ma indubbiamente anche quello un pubblico di grandi sognatori.

 

Bianca Frasso

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