Studio Museo Francesco Messina
Via San Sisto, Milano 4, MI, Italia
Email: brice@coniglioviola.com
Dalle sperimentazioni letterarie di Else Lasker-Schüler, il nuovo progetto di ConiglioViola combina le più recenti tecnologie, come la Realtà Aumentata, al recupero di tecniche tradizionali per articolare una narrazione post-cinematografica che collega il Museo con altre 10 location in città. Il 17 marzo, dalle 14 alle 18, gli artisti condurranno i visitatori in “vere” visite guidate.
Starting from a literary work, the new project by ConiglioViola combines breakpoint technologies, such as Augmented Reality, with traditional techniques to create a narrative which links the museum with ten unconventional venues all over the city.
Artisti Partecipanti
Descrizione estesa
Le notti di Tino di Bagdad è il nuovo progetto transmediale di ConiglioViola: un esperimento post-cinematografico di arte pubblica che combina l’utilizzo di nuove tecnologie, quali la Realtà Aumentata, con il recupero di tecniche tradizionali, dalle incisioni su rame al Teatro delle Ombre.
A otto anni dalla retrospettiva al PAC, il duo composto da Brice Coniglio e Andrea Raviola torna a Milano dal 9 marzo al 1° aprile, nello Studio Museo Francesco Messina e in altre dieci sedi in città, per presentare un progetto che trasforma lo spazio urbano in un “cinema diffuso” e per ingaggiare il pubblico in una caccia al tesoro il cui obiettivo non è altro che la ricostruzione del senso di una narrazione.
Il punto di partenza è un’opera letteraria, Le notti di Tino di Baghdad (1907) di Else Lasker-Schüler. Le fiabe espressioniste “orientali” della poetessa tedesca sono un piccolo caleidoscopio di contaminazioni inattese: il fascino dell’esotismo e l’esperienza della metropoli moderna, il richiamo delle radici ebraiche e il gusto per la sperimentazione avanguardistica, l’indagine pittorica e il manierismo letterario, il gioco infantile e l’erotismo. La protagonista è Tino, principessa e poetessa d’Arabia, costretta a rinunciare alla vita per rendere immortale la poesia.
Giocando sulla struttura non lineare del testo, ConiglioViola ne ha lacerato la trama per dare vita a ventisei episodi autonomi, ognuno dei quali ha ispirato una diversa tavola incisa sul rame e un diverso episodio cinematografico da fruire in realtà aumentata.
Negli spazi del museo le opere vengono presentate all’interno di piccoli lightbox realizzati in cemento a forma di finestra araba. Basta inquadrare le opere attraverso il proprio smartphone, utilizzando l’app gratuita, per osservare le immagini prendere vita sul proprio display e ammirare i video realizzati combinando animazione digitale, animazione a mano e le performance di danzatori.
Gli spazi della ex-chiesa barocca vengono completamente reimmaginati dai due artisti. Al piano terreno sono esposti, oltre ai lightbox in cemento, il dittico animato di grandi dimensioni “Tino und Apollides” ispirato a una delle scene più celebri de “Il fiore delle mille e una notte” di Pier Paolo Pasolini e un cortometraggio di animazione, proiettato sui muri del museo.
La cripta ospiterà invece le opere e i manufatti realizzati durante il complesso processo di produzione: le incisioni su rame, le foto realizzate durante le riprese del film, i disegni preparatori, le maschere di grandi dimensioni realizzate dagli artisti e indossate da attori e danzatori durante le riprese, infine il documentario che illustra l’intera preparazione del progetto.
L’esperimento non si conclude nel museo ma coinvolge altre dieci sedi in tutta la città di Milano ognuna delle quali ospita una diversa tappa del racconto. Lo spettatore errante sarà costretto a spostarsi tra gli spazi del museo Messina e gli altri punti in città - indicati attraverso una mappa sul sito www.tinobagdad.com - per ricostruire gli episodi di una narrazione che varia con il variare di ogni singolo itinerario.
Il viaggio può iniziare da qualsiasi punto: si tratta di un gioco attraverso il quale bisogna ricostruire una storia e poi condividerla, perché l’ultimo invito che gli artisti rivolgono al pubblico è quello di tornare a casa e riscrivere il testo. Una ricombinazione delle tessere che permetterà di assistere a una moltiplicazione delle narrazioni, attualizzando nello spazio urbano le teorie della Letteratura Combinatoria e trasformando lo spettatore in co-autore.
Il progetto è prodotto da Kaninchen-Haus in collaborazione con care/of e Montoro12 di Roma, con il sostegno della Fondazione Cariplo.