IL FESTIVAL DELLE MOSTRE
NEGLI STUDI DEGLI ARTISTI

14/18 Marzo 2017 - Milano

Chi è Billy?

Entrati nello studio Basement, in occasione di STUDI festival, una domanda sorge spontanea: Chi è Billy? Andrea Martinucci risponde così: “Billy è un gioco. Al giorno d’oggi possiamo essere tutto quanto quello che vogliamo: attraverso i social, la comunicazione online, attraverso i siti, attraverso la rappresentazione di noi stessi ed è  davvero tutto un gioco. Questa è una mostra connessa all’apparenza.”

Martinucci è un artista con una formazione nel campo del multimedia, ma, in occasione di questa mostra, si presenta con un lavoro di pittura. In queste due opere, quasi un dittico anche se non esposte vicine, si appropria di immagini trovare su Instagram (che sostiene essere la sua primaria fonte di muse ispiratrici) e dopo averle dipinte le nasconde con quadrati dai colori vivaci. Questi toni quasi fluo sono un richiamo fortissimo alle icone delle app e i particolari dell’immagine che non vengono coperti trovano nuova vita dando allo spettatore l’occasione di poter creare la propria storia dai particolari rimasti visibili. Il tutto viene ripreso da una gif che ricorstruisce i vari passaggi del making of dell’opera.

Giuseppe Mastromatteo espone scatti di luminosi primi piani raffiguranti persone di ambo i sessi e varie età sostituendo, grazie al fotoritocco, i propri occhi a quelli degli individui immortalati.

Annabelle Arlie usa come pannelli espositivi strutture circolari destinate al ricamo ma al posto della tela inserisce fotografie dai colori molto pop e vivaci di uccelli tropicali.

Maurizio Viceré espone in una sorta di bacheca oggetti e didascalie legate all’apparenza ma anche all’ottimismo. Il tutto emana un odore molto chimico, che ricorda quello dei profumi per ambienti o degli arbre magique. In questa nicchia sono esposti colorati oggetti legati al fitness : strumenti usati per massaggiare il corpo e dietro di questi multi cromatici cerotti per sportivi.

Il comunicato stampa distribuito per l’occasione recita così:

Nel teatro tutto è finto ma niente è falso.
Esiste oggi anche nel sistema delle arti contemporanee un discrimen tra reale e finto, vero e falso? Sei artisti si sono ritrovati ad indagare questa terra di mezzo, con tutte le intenzioni di confondere le idee piuttosto che chiarirle.”

In un epoca in qui tutto è più apparenza che sostanza, in cui importa più apparire che esserci, in qui ogni momento viene postato freneticamente quasi prima che questo  accada questi artisti danno la loro versione dei fatti con lavori che ragionano su ciò che è il farsi vedere, ma anche sul celare, scambiare, ingannare la vista.

Alla fin fine si può dire che un po’ di Billy è dentro ognuno di noi.

 Domitilla Argentieri Federzoni

 

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