Due parallele che s’incontrano
Studio di Chiara Principe
(via Imperia 19)
16.03.2017
TUTTO È ALMENO UNA VOLTA
Arrivo in anticipo, Chiara stà raccontando l’origine della sua ricerca a degli studenti in visita nello studio. Mentre ascolto, prendo il foglio di sala. Nell’esposizione ci sono anche le opere di Raziel Perin, i due artisti hanno una ricerca particolare che a me interessa molto. Chiara studia il linguaggio, il primo artefatto culturale che porta l’individuo a seguire dei binari. Tramite l’oggettificazione del linguaggio, sceglie parole di diverse lingue, attua una selezione simbolica ed estetica tramite il proprio gusto. Dopo averle catalogate, le assembla creando una composizione astratta che chiama poesia 3D.
Raziel, tramite l’elaborazione dei taccuini dove appunta parte della sua quotidianità e i ricordi della sua origine dominicana, crea una narrativa che riversa in maniera materica in tele e sculture. Le sculture vengono realizzate con elementi organici presenti nella sua routine, racconta di quando cucina e compone con il cibo piccole statue umanoidi. Ricordano molto le statue sacrificali per le divinità, le offerte per omaggiare un dio e sperare nella sua buona sorte.
Due parallele, una molto teorica e l’altra materica-sciamanica, che si incontrano nel simbolismo e nel oggettivizzazione del coniato.
Luca Di Giamberardino
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