KILL YOUR IDOLS
Idoli. Tutti prima o poi ci promettiamo di ucciderli, o per lo meno affrontarli. Ma, necessariamente, è indispensabile prima riconoscere di esserne schiavi.
Possono forse diventare idoli anche gli stessi lavori degli artisti?
Sì! Ed è per questo che Thomas Raimondi, Michele Guadarini e Stefano Cerioli hanno sentito l’urgenza di staccarsi dal loro prodotto artistico.
Raccontano in questa mostra il tentativo, perfettamente riuscito, di prendere le distanze dai propri lavori per uccidere la forte tentazione di chiusura negli stessi. Non vogliono essere schiavi delle loro elaborazioni, vogliono creare un circuito, una contaminazione tra le loro diverse sensibilità artistiche.
Il loro collaborare insieme a sei mani spiega il desiderio di allontanarsi dalla considerazione dell’opera come feticcio da venerare e da possedere con gelosia.
Uccidere gli idoli significa uscire dalla propria area di confort, accogliere nuovi stimoli e mettere in discussione certezze e sicurezze.
E così hanno deciso di farsi violenza l’uno con l’altro, di racchiudere in un risultato unico le loro tre personalità.
Accettare critiche e limiti dell’altro per creare un lavoro nuovo che sia somma e contaminazione, unione e non sovrapposizione.
Mariangela Vitale
Bellissimo! impagabile l’energia del cambiamento
bella prova e risultato coinvolgente
Bravi