L’Amoureuse Initiation: l’arte di vivere sospesi
A pochi minuti dalla Stazione Centrale c’è Unità d’artista, lo spazio all’interno del proprio appartamento che Rossana Ciocca ha eletto a residenza d’arte. Francesco Bertelé è il primo artista chiamato a reinterpretarlo a sua discrezione secondo la tematica dell’abitare. La residenza sarà visitabile su appuntamento anche dopo la fine di Studi Festival.
Dal balcone con vista sulle scintillanti coperture metalliche della stazione si accede alla piccola stanza in cui Francesco ha operato. L’installazione lega elementi provenienti dal precedente e continuo percorso di ricerca dell’artista all’opera site specific che ne rappresenta il fulcro tematico. L’Amoureuse Initiation prende le mosse dalla pratica di nidificazione dell’uccello tessitore che dapprima costruisce le nervature portanti del nido e solo in un secondo tempo, quando una femmina ha deciso di prendervi dimora, lo rifinisce con raffinata maestria. Allo stesso modo Francesco ha fissato alle pareti un reticolo di corde intramate di rami e pezzi di legno che mostrano i segni del tempo (“ognuno ha la sua propria storia ed è rimasto a lungo nel mio studio in attesa di essere utilizzato…”, confida l’autore). Al centro del nido un morbido cuscino accoglie il visitatore. Raggiungere il cuore dell’opera richiede un minimo di sforzo e agilità per potersi arrampicare sui nodi legnosi che fanno da appiglio nella risalita. Una volta all’interno lo spazio risulta inaspettatamente più grande e confortevole del previsto e permette di distendersi osservando il video che mostra una veduta, sospesa tra cielo, roccia e mare, catturata in uno degli innumerevoli viaggi avventurosi che Francesco ama intraprendere.
Nella stanza altri elementi, apparentemente eterogenei completano il dialogo col visitatore: una scatola ovale vellutata che racchiude una noce spinosa di datura (Datura stramonium) i cui semi giacciono su carta millimetrata; una teca-autoritratto con elementi cari all’artista che viene vitalizzata dal movimento quotidiano del sole riflesso, come in una meridiana, da uno specchietto inclinato; la riproduzione di una tavola anatomica del Cinquecento che compara lo scheletro umano a quello di un uccello e infine una scultura alquanto significativa: “Comprendersi senza dirselo, senza dirlo, senza saperlo”. Si tratta di due tronchi di canfora (Cinnamomum camphora) il cui fragile equilibrio è dato dal modo in cui un elemento si appoggia all’altro. Come in una relazione amorosa un punto di contatto, seppur minimo e precario, mantiene temporaneamente in sospensione ciò che la gravità farebbe inevitabilmente collassare.
Forse è proprio qui (volendolo fare) che possiamo trovare un fil rouge nell’intricata matassa di riferimenti e suggestioni che Francesco ci offre: l’intera installazione vive di un momento di sospensione, di un equilibrio precario, di un istante kairologico. Come nelle relazioni, quelle amorose in particolare, si gode di un momento di ristoro, di un reciproco abbraccio tra corpi destinati alla caduta, si resta sospesi a osservare il cielo e il mare dal bordo di un precipizio. L’invito, forse, è a prendere casa e godere di questi fortunati momenti di sospensione, a respirarne la piacevole tensione anziché cercare di mettersi in sicurezza dall’abisso che incombe. Occorre amare la vita pur nella sua caducità, gioire dell’essere umani: né animali né dei, eternamente sospesi tra cielo e terra.
Daniele Pilla
L’Amoureuse Initiation
Unità d’Artista
Francesco Bertelé
Via Ponte Seveso, 28
unitadartista@gmail.com
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