IL FESTIVAL DELLE MOSTRE
NEGLI STUDI DEGLI ARTISTI

14/18 Marzo 2017 - Milano

Fermata Studi

ZONA 1 _ FOCUS NORD-EST

Ieri ha preso il via la seconda edizione di Studi festival. Una “delegazione” del Corso Curatori di Venezia è arrivata a Milano con l’incarico di visitare tutti gli studi aperti per l’occasione.

Per il primo giorno la zona focus è la Nord-Est. Data la quantità di eventi in programma, ognuno di noi ha visitato 4 studi. Il criterio di scelta si è basato unicamente sulla loro ubicazione: ci siamo infatti suddivisi in base alla linea del metrò lungo cui si trovano.

A me è stata affidata la M1_linea rossa

Prima tappa Turro.

Avrei dovuto visitare Potete respirare tanto il mondo continuerà a girare ospitata presso lo studio di Lucia Cristiani, sito in via Tofane 5. Numero civico non pervenuto, esposizione tantomeno.

Primo tentativo fallito.

Chiederò chiarimenti o informazioni più precise.

Mai fidarsi di Google Maps.

Mai avventurarsi in una città che non conosci facendo troppo la spavalda.

Seconda tappa Villa San Giovanni.

In via Bolama 2 viene ospitata Dummy Photobook, presentazione di libri d’artista. Con l’occasione è stato inaugurato lo studio T-space, che da ottobre ospita un luogo di lavoro e dibattito legato all’immagine, che punta sulla ricerca dei giovani artisti e che offre spazi per shooting e workshop.

I 40 lavori presentati sono il frutto di di un workshop con Luca Panaro, critico d’arte, curatore e professore di Fotografia presso l’Accademia di Brera e il Politecnico, che si è impegnato a trasformare i portfolio dei giovani artisti partecipanti in veri e propri libri d’artista. Alcuni sono consultabili nella libreria che si trova nella sala da tè, altri sono esposti e presentati in modo che la ricerca alla base possa emergere, dando valore soprattutto al processo creativo che ha permesso di portarla a termine.

Panaro invita i partecipanti a vivere l’esperienza del workshop come un’occasione di sperimentare e proporre le proprie idee in maniera efficace, e dove l’impostazione grafica ricalca non solo un ideale estetico ma soprattutto una visione propria di ogni giovane artista.

Mi invitano al talk che si terrà presso questo spazio lunedì 21 ore 18.

Io non potrò esserci, sarò già tornata a Venezia, ma invito tutti ad andare, credo sarà una preziosa occasione di confronto.

Torno su Viale Monza e decido di proseguire a piedi fino alla tappa successiva, Precotto.

Lungo la strada i miei buoni propositi di reporter d’assalto votata esclusivamente al lavoro sono stati temporaneamente dissolti da due bicchieri di Teroldego in un’enoteca lungo la strada.

Qui ho conosciuto il fratello dello chef, che si è occupato del restauro della Basilica di San Giorgio a Venezia: è incredibile come appena si parli della laguna, chiunque abbia una storia da raccontare! Entro nelle loro grazie e non vogliono più farmi andare via.

Ma ricordo il motivo della mia visita a Milano e torno in modalità lavoro.

Saluto tutti e si riparte!

In via Luigi Cislaghi 7 (fermata Precotto) si trovano gli ultimi due studi.

Inizio dal piano terra dove, nello studio di Riccardo Pirovano, viene ospitata Antroposcuro, nata dal confronto tra il proprietario dello spazio e Alessandro Fazzini.

Entrambi sviluppano una riflessione sulla memoria, intesa sia come collegamenti di pensiero che fissazione dell’attimo.

Riccardo propone dei lavori in cui la resina è il materiale protagonista, che cattura al suo interno insetti e piccoli animali: lo scopo è quello di bloccare dei pensieri, dei momenti. Dal soffitto pendono delle gabbie che al loro interno custodiscono questi stillframe ottenuti grazie al materiale da lui privilegiato, dove gli insetti diventano le sinapsi di un pensiero che è allo stesso tempo intrappolato e protetto. Ci sono poi i Diari scientifici, valigie e scatole che racchiudono al loro interno piccoli rettili o insetti. Qui l’artista vuole raccontare la sua esperienza, condividere con lo spettatore la curiosità che lo spinge nella sua ricerca. Vengono esposte anche le Metamorfosi, colate di resina che racchiudono al loro interno carcasse di animali trovati per strada. Questi hanno perso la loro identità e trasmettono l’impossibilità di catturare qualcosa, come può essere un pensiero, senza che questo si trasfiguri e trasformi.

In fondo allo studio troviamo l’installazione di Alessandro Fazzini, che espone le sue fotografie per la prima volta. Sulle pareti ricrea una mappa mentale fatta di immagini, connesse mediante fili di vari colori, che vuole ricalcare il modo in cui procede il proprio pensiero; una riflessione sulla propria esperienza, che una volta vista dall’esterno arriva quasi a perdere di senso e significato, se non quello della infinita quantità di nuove relazioni e connessioni che possono nascere.

Saluto tutti con la promessa che tornerò a trovarli prima del mio ritorno a Venezia.

Ma no resta per un altro bicchiere, e un altro.

Ok ragazzi basta, tutto molto bello, ma io qui dovrei per lo meno far finta di lavorare!

Salgo al piano di sopra dove mi accoglie Michele Tamaso, che con un sigaro in bocca e una mano in tasca mi illustra opere che riassumono più di mezzo secolo di attività: il vero protagonista della serata dovrebbe essere Walter Puppo che presenta Dall’organismo vivente al viaggio nell’euritmia, ma io vengo rapita dai racconti e gli aneddoti di Michele, che oltre a parlarmi della sua tenacia nel portare avanti il suo lavoro nel corso degli anni, mi ricorda di quando il padre lo portava a Venezia a fare il bagno al Lido e a vedere i film di sera su una piattaforma a largo di Piazza San Marco, a cui si accedeva solo in barca.

Dopo chiacchiere varie, mi mostra la sua proposta per il nuovo simbolo della città di Milano, convinto che un giorno verrà ricordato per quello. Alla fine ci salutiamo, lui ha troppe persone da intrattenere e credo di avergli rubato fin troppo tempo.

Scendendo, saluto di nuovo gli artisti dello studio al piano di sotto, poi, nonostante la pioggia, mi avvio verso la metro.

Primo giorno andato.

Ho conosciuto bella gente con tanta voglia di fare e condividere quello che crea.

Milano ora mi piace un po’ di più.

E non vedo l’ora di iniziare il tour di oggi!

Giulia Felici

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