IL FESTIVAL DELLE MOSTRE
NEGLI STUDI DEGLI ARTISTI

14/18 Marzo 2017 - Milano

Da Gorla a Turro, alla scoperta del retro-bottega d’artista

La Pittura Sporca

Artisti: Lorenzo di Lucido, Giulio Zanet

Studio di Giulio Zanet, via Teocrito, 36

 Fermata metro Gorla. Non conosco il quartiere, ma con Mannarino nelle orecchie e Google Maps alla mano procedo fino ad arrivare a destinazione. Il portone si apre, scale, corridoio buio e poi uno studio d’artista, il mio primo studio della giornata. L’ambiente è caldo, c’è un buon odore di familiarità. Conosco subito Lorenzo e Giulio, i quali mi parlano un po’ della loro esperienza e mi svelano le loro passioni e i loro sogni. L’arte viene fuori nuda e cruda a tal punto da trasudare anche dalle pareti. Colori gocciolano, misurazioni e frasi segnate sul muro e poi le opere. Ma cos’è un’opera d’arte oggi? Gli artisti ci portano nel loro mondo, perché cosa c’è di più importante se non quella di capire quello che c’è dietro una tela? C’è un mondo fantastico, fatto di passione, di denti stretti e sacrifici. Questo è il loro messaggio più lampante: fare arte per conoscere insieme ad essa, quasi come una compagna di vita, cosa ci racconta ogni giorno. La mostra è interessante e il connubio è perfetto. Risultato: contatti segnati in agenda.

 

La Nuova Concezione artistica

Artisti: Francesco Fossati, Stefano Spera

Dimora Artica, via Matteo Maria Boiardo, 11

  Fermata Metro Turro. Ha iniziato a piovigginare, ma carica del primo incontro ho voglia di visitare ancora e di scoprire altri studi. Arrivo in Via Matteo Boiardo, 11. Seguo le indicazioni e mi ritrovo in un piccolo studio luminoso e accogliente. Questa volta ho barato, so cos’è Dimora Artica e so quello cosa hanno fatto in passato e ho letto qualcosa del loro nuovo lavoro. Per un momento provo a non pensare a dove mi trovo e a cosa sto facendo ma faccio attenzione a quello che ho davanti a me: sono a Milano nel 1960 in una realtà bellissima chiamata Azimut. La volontà esperienziale è riuscita: lo spirito mi sembra quello. Sento parlare di tecniche, siamo davanti ad un monocromo blu e si parla di colore e di medium. Inizio a chiacchierare con uno dei due artisti, Francesco Fossati. Poi salgo una piccola scala a chiocciola: trovo un piccolo mondo, un interessantissimo mondo, quello del retro bottega, il mondo delle opere di brutta che sono sempre così piene di input da scoprire.

 

Les colonnes d’hercule

Artisti: Federico de Leonardis, Daniele Fabiani, Piero ½ Botta, Giordano Natale

Performance: Cristiano Gazzarini

Testo a cura di : Tommaso Tovaglieri

Studio di Piero ½ Botta, piazzale Governo Provvisorio, 6

  Proseguo la mia passeggiata in zona Turro. Sono nel Piazzale di Governo Provvisorio. Siamo in un classico palazzo a ringhiera milanese. Primo piano, secondo piano e subito a destra: un tunnel. Siamo in uno studio d’artista e tutto è possibile si sa, però qui scopro qualcosa di interessante. Rileggo il mio programma ormai tempestato di annotazioni e rileggo il titolo che è stato dato alla mostra: Les Colonnes D’Hercule. Ora è tutto più chiaro, il passaggio, le colonne, cosa c’è dopo? Gli artisti di questa collettiva dicono la loro e la dicono molto bene e in maniera efficace. Incontro Tommaso Tovaglieri il quale mi apre il sipario di un mondo che non conoscevo, ma nel quale mi trovo bene. Mi presenta il lavoro di Piero Botta e mi porta ad apprezzare l’insolito passaggio che prima avevo attraversato di sfuggita. Il tunnel ha infatti delle piccole finestre dalle quali il mondo dell’artista viene fuori in maniera estremamente viva e pulsante.

 

Cicamola

Artisti: Riccardo Andujar, Abele Malpiedi, Caterina Viganò, Roberta Ovieni

Studio di Riccardo Andujar, Via Scutari 5

Il mio percorso è quasi finito, sono sempre in Zona Turro. L’ambiente è molto giovane, tra un bicchiere e l’altro si parla di arte. Gli artisti sono pieni di voglia di fare e soprattutto collaborare. Le opere dialogano tra di loro con linguaggi diversi volti a raggiungere un fine ultimo comune. Parlo con tre artisti della mostra. Il loro oggetto di studio è il corpo, declinato in tante forme e con diversi materiali, dal video alla scultura fino ad arrivare al sapone. Bell’ambiente, sarebbe interessante  vedere i futuri sviluppi della loro indagine di spazio e materia come elementi umani.

 

Il tour di oggi è finito, soddisfatta delle persone conosciute torno a casa! A domani Studi Festival

Maria Serena Matarrese

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