IL FESTIVAL DELLE MOSTRE
NEGLI STUDI DEGLI ARTISTI

14/18 Marzo 2017 - Milano

L’immagine

LINEA DEL TEMPO ANNODATA

Corso di Porta Vigentina, 34

Focus SUD

 

Linee e nodi. Tracce nere e rosse si appropriano delle pareti, creando un ordine apparente.

Lo studio diventa il punto di contatto di sei artisti (Alice Cattaneo, Satoshi Hirose, Silvia Mariotti, Diego Miguel Mirabella, Ornaghi & Prestinari, Paolo Piscitelli con un progetto speciale di Cosimo Filippini) invitati da Rebecca Moccia e Gianni Caravaggio che, messi a confronto, dialogano spontaneamente nonostante siano divisi dalla distanza generazionale e dalla non conoscenza.

Lo sguardo si sposta verso il centro della stanza dove una parola femminile si accoppia con il proprio corrispettivo di genere maschile: Lezione e Discorso sono donna e uomo che palesano la propria relazione sentimentale. Rebecca ridisegna questi termini sulla base di quello che è il loro significato, riuscendo così a ridurre la distanza che spesso lo separa dal significante segnico, ossia dagli elementi fonetici e grafici associati al concetto mentale che rimanda all’oggetto in questione.

La dualità, ma soprattutto la riflessione e la riscoperta di una tecnica antica per ripensare immagini del passato, sono gli elementi che collegano la serie “un linguaggio inaudito” all’intervento di Ornaghi & Prestinari: due cornici si guardano e il blu diventa il fulcro dell’intera mostra.

La ricetta del pigmento lapislazzuli del Beato Angelico, con cui viene dipinta una delle cornici, si confronta con alcuni ritagli del manto della Vergine recuperati da libri e riviste. Immediata è la non corrispondenza tra quella che è la formula originale del colore e le sue più disparate riproduzione.

Lo stesso accade con il blu Klein: il distacco anche è evidente in questo caso e l’occhio, mettendo a confronto le due cornici, riesce a cogliere un’inattesa differenza tra i toni, tracciando un netto confine tra ciò che è pigmento naturale e pigmento chimico.

La cornice si trasforma così nella traduzione di quello che è il significato, mentre i ritagli inseriti all’interno rimandano al significante che non è altro che copia distante dalla vera realtà.

Cristina Bargna

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