Meravigliare e lasciarsi meravigliare
SIMPLICITY
Via Valtellina, 4.
Focus NORD-OVEST
Evento collaterale
Quattro scalini o poco più e una fragranza fruttata rapisce i sensi. Il raffinato rito di accoglienza lascia attoniti. Un’opera d’arte: il piano di lavoro della cucina pullula di elementi, quattro cocktails, creati dallo Chef Giorgio per l’occasione, concretizzano l’essenza di ogni protagonista di Esercito Nuovo Amore.
Assaporo. Viola è vino bianco, basilico, anice stellato e pepe rosa: estrema dolcezza che solo in un primo momento riesce a celare l’energia esplosiva di una giovane artista che ama la vita.
Luca Beschin, Mario Bertinato, Davide Faedo e Viola Dalle Mese conquistano lo spazio rettangolare appropriandosi ognuno di una parete; al centro della sala si materializzano, simbolicamente, gli ideali alla base del loro legame: l’amore per il sentimento “amore” e conseguentemente per le persone, la passione per i sorrisi e il trasporto verso la dimensione ludica. Sguardi, luoghi e approcci diversi uniti dal comune desiderio di “meravigliare e lasciarsi meravigliare”.
Mario presenta una danza tribale ghanese in cui è il “sorriso” a vincere su tutto. Viola utilizza il corpo per entrare in sintonia con il mondo: movimenti lenti e calibrati attraggono l’osservatore e lo inducono ad interagire, reagendo. Luca induce ad avvicinarsi e presta i suoi occhi per osservare le “cose” semplici della vita regalando così le sue personali emozioni: una donna invalida e il suo fedele amico passeggiano per le strade di Londra. E Davide .. Davide se ne frega! fa ciò che gli va di fare, prende la vita di petto e arriva dritto al cuore come un proiettile: lui, il suo modo di essere e le sue fotografie.
Solo alla fine del percorso si palesa il senso di quell’uovo “morbido” che a inizio cerimonia viene offerto: simbolo dell’origine della vita, condito in svariati modi, l’uovo simboleggia l’invito a gustarsi l’attimo di esistenza coincidente con questa esperienza insaporendola a piacimento con sorrisi e gesti che arricchiscono l’animo.
Marta Carlozzo
La lettura di questo meraviglioso articolo ci ha permesso di vedere attraverso i tuoi occhi e rivivere le medesime emozioni da te provate in quel momento.
Grazie di cuore per le belle parole!
Marta
Riesco ad avvertire il “sapore” di questo luogo e dei suoi ospiti, l’energetica vitalità che coinvolge chi lo approccia e trovo bellissima l’idea di un uovo, che ricollega al classicismo e al simbolismo delle origini della nostra cultura artistica di pierfrancescana memoria, offerto come premessa per rammentare, nonostante la diversitò del temperamento degli attori, il comune amore per la vita, il mondo ed i rapporti; efficace la soluzione di parlarne a cesura della critica come suggello di un coinvolgimento totale. Avrei desiderato farne parte.