Seconda fermata Studi – Parte 1

Per il secondo giorno di Studi festival la zona focus è la Est.

Giulia e Rossana hanno deciso di unire le forze per questa nuova avventura. Selezionate sulla mappa tre mostre: Domestic flights, IBYM – I’ll be your mirror e DIANA.

Il tour parte da via Donatello (fermata Loreto), che accoglie i primi due eventi.

Inizialmente ci dirigiamo al civico 8, dove nella casa-studio di Vittorio Corsini (Professore di Scultura all’Accademia di Brera) inaugura Domestic Flights, mostra di 5 giovani artisti, selezionati direttamente dal padrone di casa tra i suoi studenti ed ex-allievi.

Veniamo accolte in un ambiente familiare e confortevole, più casa che studio, dove gli ospiti sono a prorpio agio e si aggirano liberamente per le stanze, accompagnati dalla performance musicale del sassofonista Vincenzo Marino.

Ingresso, cucina e studio, sono i tre ambienti dedicati all’esposizione che raccoglie fotografie, sculture e video.

Parlando con Vittorio Corsini, è emerso quanto l’occasione offerta da Studi gli sia servita per poter “dare respiro” all’arte, soprattutto quella dei giovani artisti, che hanno bisogno di manifestazioni come questa per poter aprirsi in uno spazio che non sia quello della galleria e del mercato: “il mio intento era quello di non fare una mostra, perché le mostre si fanno in galleria […] questo deve essere infatti un punto d’incontro e non un punto di arrivo.”

Entriamo.

All’ingresso troviamo due opere scultoree di Marta Fumagalli (Fiori da kit e senza titolo), la quale utilizza gli oggetti quotidiani come punto di partenza della sua ricerca, andandoli a stravolgere oppure ricomponendoli a partire da altri elementi, come in questo caso i fiori assemblati con ali di insetti.

Tra questi due lavori troviamo la foto di Cinzia Naticchioni Rojas, parte della serie Supercity, un progetto che indaga lo sviluppo incessante delle grandi città. La ritroviamo nell’ambiente adiacente con altre due fotografie, parte della serie Ritratto di famiglia, una riflessione sull’evolversi del valore simbolico del mezzo fotografico nel passaggio dall’analogico al digitale.

Sempre in salotto Giuseppina Giordano presenta EVA (tentativo di interezza), videoproiezione 1:1, tentativo fallimentare dell artista di ricostituire l’integrità iconografica di Eva attraverso il simbolo dell’ombelico.

Sul tavolo della cucina troviamo Limoni da tennis, installazione di Domenico Laterza, in cui due elementi di diversa natura, ma con caratteristiche comuni, danno forma a un nuovo oggetto privo di funzionalità.

Nell’ultima stanza, vero e proprio cuore dello studio, il video di Liang Chen (Leo per i colleghi), lavoro legato al suo essere straniero: l’artista dipinge sul muro bianco frasi in una lingua che non parla né conosce, ma che nemmeno lo spettatore riesce a comprendere, in quanto il colore usato non si distingue da quello della parete.

Dopo le chiacchiere con gli artisti e il padrone di casa, e dopo qualche bicchiere di vino, attraversiamo la strada e ci dirigiamo verso il civico 7.

Qui, all’interno dello studio di Arianna Giorgi, inaugura l’evento IBYM – I’LL BE YOUR MIRROR: affollatissima, tanto che perdiamo mezz’ora di tempo a parlare con amici e nuove conoscenze, insieme all’ormai immancabile bicchiere di vino rosso.

Quando finalmente riusciamo ad entrare, ci ritroviamo in uno spazio che ricorda quello di una vera e propria galleria, in cui gli artisti sono stati invitati da Sophie Usunier ad una riflessione sull’idea di specchio come agente-reagente di connessioni reciproche. “Rinfrangendosi” l’un l’altro, gli artisti hanno l’occasione di confrontarsi, mettendo in luce sia aspetti omogenei che le proprie singolarità.

Purtroppo non c’è stata occasione di conoscere a fondo gli artisti.

A malincuore ci incamminiamo verso la nostra prossima meta: fermata Lambrate.

Giulia e Rossana