Sognando Aosta
Ultimo giorno di Studi festival. Focus Nord Ovest.
Il mio tour inizia da via Aosta, dove al civico 2 si trova la casa-studio di Joykix (pseudonimo di Fabrizio Longo) . Nascosto tra i corridoi di un edificio industriale, lo spazio è accogliente e costellato dai lavori del proprietario, che nonostante si sia trasferito qui da nemmeno un anno, ha già reso completamente suo quest’ambiente. Fabrizio Longo, professione scenografo, ha invitato Matteo Cremonesi, Samuele Menin ed Enrico Smerilli, ad esplorare l’universo del quotidiano, a guardare gli oggetti da vicino, riscoprendoli attraverso un nuovo sguardo. Una “antropologia del quotidiano” che invita ad una pausa, una riflessione su ciò che abbiamo sempre sotto gli occhi ma non suscita più la nostra attenzione.
Le opere dei quattro artisti dialogano all’interno di un’unica stanza dalle pareti bianche: le foto di Matteo Cremonesi indagano la monotona monocromia di stampanti e fotocopiatrici, soffermandosi sui dettagli, quasi a voler umanizzare questi oggetti; Samuele Menini si concentra sulla tessitura dei pullover, andandone ad incorniciare dei tasselli, astraendone gli schemi modulari e predeterminati. Sulla parete opposta troviamo le stampe di Enrico Smerilli, i cui colori fluo sottraggono ogni funzione all’oggetto che raffigurano: la pianta d’appartamento come esercizio di stile e non come legame con la natura all’interno delle mura domestiche.
In fondo l’installazione video di Joykix, il cui sguardo endoscopico penetra all’interno dei sacchetti dei surgelati, che rivelano un mondo alieno e sconosciuto, una “speleologia alimentare” che rivela come ci sia estraneo ciò che arriva ogni giorno sulle nostre tavole.
Un riuscito invito al soffermarsi sul qui e ora, in cui i quattro artisti offrono ognuno il proprio spunto di riflessione per riappropriarsi della meraviglia del quotidiano e del noto.
Giulia Felici
Efficace il commento, ma questa proposta artistica (minimal-pop) così priva di poesia non mi stimolerebbe alla visita