IL FESTIVAL DELLE MOSTRE
NEGLI STUDI DEGLI ARTISTI

14/18 Marzo 2017 - Milano

Terzo tour verso sud – parte 2

ZONA 3_FOCUS SUD

ASA NISI MASA
Studio di Bruno Marrapodi
Viale Gabriele D’Annunzio 23

Thomas Berra, Agnese Guido, Bruno Marrapodi

Bruno Marrapodi apre il suo studio situato accanto la Darsena, proponendo ASA NISI MASA: i tre artisti coinvolti si
muovono attorno la suggestione suggerita dalla “formula magica” del capolavoro di Fellini 8 1/2. L’amore per la pellicola, oltre ad unirli, suggerisce la “trama” che li guida e che, per l’occasione, li porta ad esplorare la dimensione del sogno. Lo studio si trova nel seminterrato di un bel palazzo milanese, ed è la casa-studio di Bruno Marrapodi che ci accoglie nel suo spazio raccontandoci di come tutti i lavori esposti siano nati dalla diversa percezione della dimensione onirica e delle atmosfere suggerite dal capolavoro di Fellini. La poca luce naturale e le pareti bianche ci trascinano in una dimensione altra, in cui ci si trova circondati dalle opere, tutte esposte nella sala principale.
Sulla prima parete troviamo le illustrazioni di Agnese Guido, parte di una serie che la stessa artista definisce “piccole storie folli a tempera”, che, come fa notare il padrone di casa, nascono da improvvise illuminazioni, che folgorano lo spettatore, guidandolo all’interno di scenari familiari e allo stesso tempo lontani, gesti e situazioni ordinarie sottratti al quotidiano, che vanno a comporre una nuova realtà. Una tensione tra disperato e dissacrante che ci accoglie nella visione a metà tra sonno e veglia dell’artista.
Mentre il lavoro di Agnese non cita direttamente il film, quello di Bruno prende direttamente spunto dalla pellicola: nel dittico, esposto sulla parete opposta, rappresenta la donna che dovrebbe venire animata dalla formula Asa Nisi Masa del titolo. L’intento è tirare fuori questa figura dalla tela e sottolinearne il suo carattere protettivo, più che quello demoniaco. Non avendo preso ispirazione da alcun fotogramma preso dal film, la donna del quadro ha finito per assomigliare alla madre dell’artista. Lui ci ride su, ma credo che questo leghi ulteriormente questo lavoro alla pellicola di Fellini, messa insieme proprio cucendo ricordi e suggestioni di vita vissuta. Un’altra parete accoglie il lavoro di Thomas Berra, che è intervenuto direttamente sul vetro della finestra lì presente, la quale diventa schermo su cui vengono proiettate immagini del film che ha ispirato l’intera esposizione, unica citazione diretta dell’intera esposizione. Sul vetro viene ricreato il profilo della musa dormiente di Brancusi, che sembra volerci accompagnare in questo viaggio attraverso l’incoscio.

Studi festival è stata occasione per Bruno di mettere ordine nel suo spazio, sia fisico che mentale, azzerare e ripartire da capo, ospitando altri artisti e provando a mettersi da parte. Un nuovo inizio che ha come punto di partenza visioni e suggestioni proprie del sogno, solitamente intime e personali, ma in questo caso condivise con quelle di altri artisti e donate allo spettatore.

 

Giulia Felici

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